Due pluripregiudicati campani di Nocera Inferiore, in provincia di Salerno, sono stati fermati dai Carabinieri per il tentato omicidio dell’imprenditore 41enne, D.C., avvenuto lo scorso 22 maggio.
Si tratta del 34enne A.M. e del 28enne N.L., entrambi di Pagani.
Il provvedimento è stato emesso dalla Procura della Repubblica, presso il Tribunale Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, a seguito di una complessa ed accurata attività di indagine del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Salerno e del Reparto Territoriale Carabinieri di Nocera Inferiore.
Nei confronti dei due fermati, sembra che siano emersi gravi indizi di colpevolezza per i reati di tentato omicidio in concorso, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, con l’aggravante di aver agito con metodo mafioso, sia dalle modalità del fatto, sia dalla volontà di favorire gruppi criminali di cui ne fanno parte.
I due, come informano gli investigatori in un comunicato stampa inviato in redazione, ad Angri, a bordo di una moto di grossa cilindrata, attendevano, inseguivano ed affiancavano l’autovettura, una Fiat 500 X, su cui viaggiava l’imprenditore del posto, anch’egli con precedenti penali, e gli esplodevano contro più colpi d’arma da fuoco, utilizzando una pistola 357 magnum, con il chiaro intento di ucciderlo.
La vittima, colpita all’avambraccio sinistro, alla spalla sinistra, in prossimità dell’articolazione scapolo-omerale e alla regione posteriore della coscia sinistra, si salvò dalla morte, perchè accortosi di quanto stesse accadendo, riuscì a schiacciare la moto in corsa contro il guardrail, facendo rovinare al suolo i due attentatori, i quali, feritisi, sono stati comunque in grado di guadagnare la fuga a piedi.
Il malcapitato veniva poi trasferito presso l’Ospedale San Paolo di Napoli, dove è stato sottoposto ad un intervento chirurgico e giudicato guaribile in 30 giorni.
Il movente del tentato omicidio è da individuarsi in un tentativo di estorsione, di ingente valore economico, in atto, ai danni dell’imprenditore, in un quadro di interessi tra contesti associativi di matrice camorristica.
Infatti, ai fermati è stata contestata l’aggravante di cui all’art. 416-bis. 1 c.p., poichè, nel commettere il delitto, hanno manifestato particolare aggressività ed assoluta capacità di imporsi sul territorio, a vantaggio dei gruppi camorristici egemoni a Pagani ed Angri.
I provvedimenti di fermo sono stati eseguiti in due distinti momenti.
Nel corso della serata del 30 maggio, a Pagani, nei confronti di M. il 31 maggio, a seguito di assidue ricerche, a carico di L., il quale, all’atto dell’arresto, presentava importanti lesioni agli arti superiori ed inferiori compatibili con l’azione delittuosa e l’impatto tra l’auto e la moto.
Pertanto, veniva trasportato presso l’Ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, dove è tuttora piantonato, in attesa di essere sottoposto ad un intervento chirurgico.
Espletate le formalità di rito, M. è stato associato nel carcere di Salerno-Fuorni, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Rocco Becce
Direttore Editoriale