16 persone, responsabili di truffa aggravata, con danno all’erario di quasi 100mila euro, sono state scoperte e denunciate in Basilicata, nel potentino, durante alcuni controlli congiunti tra i Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, guidato dal Colonnello Nicola Albanese, e funzionari ispettivi della Direzione Provinciale INPS.
Nei giorni scorsi, è stata ricostruita una fitta rete di prestazioni lavorative, fittizie o create ad arte per consentire ai beneficiari di usufruire nel breve periodo dell’indennità di disoccupazione, oltre che consentire, ai fini pensionistici, degli illeciti ricavi futuri.
A portare a termine gli accertamenti, condotti nel periodo antecedente alla fase emergenziale sanitaria del “Coronavirus”, i militari della Sezione Operativa della Compagnia di Potenza, guidata dal Capitano Alberto Calabria, e gli ispettori INPS del capoluogo lucano.
Tra i deferiti all’Autorità Giudiziaria competente, anche un consulente del lavoro, che durante la propria ordinaria attività ispettiva, nei confronti di alcune ditte operanti nel settore edile, costituiva dei fittizi rapporti di lavoro per sè e gli altri indagati.
Solo a titolo esemplificativo, in un caso è stato verificato che una donna è risultata essere stata assunta con la mansione di impiegata, al solo scopo di ricopiare a mano ed in “bella copia” alcuni preventivi di lavoro redatti dal suo pseudo datore di lavoro, oppure, ancora, in altra circostanza, laddove sempre una donna risultava essere stata assunta come segretaria solamente per rispondere ad alcune telefonate che giungevano sul cellulare del suo datore di lavoro.
Il tutto architettato a regola d’arte per costituire dei temporanei rapporti di lavoro finalizzati unicamente alla percezione degli indebiti profitti, senza che, effettivamente, fossero avvenute prestazioni lavorative.
Marianna Di Ciancia