Circonvenzione di incapaci, peculato, truffa, indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e pagamento e accesso abusivo a sistema informatico.
Sono questi i reati contestati al 31enne di Potenza, S.G., a danno di anziani, clienti dell’Ufficio di “Poste Italiane” di Trivigno, in cui ha prestato servizio per un lungo periodo, per, poi, essere trasferito presso le sedi lucane, prima di Potenza e, poi, di Pignola.
Nella mattinata di oggi, martedì 16 giugno, l’uomo è stato tratto in arresto dalla Compagnia della Guardia di Finanza del locale Comando Provinciale.
La misura, disposta dalla locale Procura potentina, è stata anche adottata in relazione ai reati di riciclaggio ed autoriciclaggio delle somme sottratte alle parti offese.
Contestualmente si è proceduto al sequestro di denaro, titoli e beni per un valore di 230mila euro, somme indebitamente sottratte dall’indagato alle sue ignare vittime.
L’attività di Polizia Giudiziaria delegata alla Guardia di Finanza, svolta sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, vede indagati, oltre all’arrestato, altri suoi tre familiari, implicati nel reimpiego e riciclaggio del denaro.
Sulla base dei gravi indizi di colpevolezza acquisiti, nelle indagini, è emerso che il dipendente infedele, con sofisticati sistemi fraudolenti, sottraeva le somme di denaro dai conti correnti con modalità telematica, facendosi comunicare, fiduciariamente, dai clienti le password per l’accesso online ai loro conti correnti.
L’arrestato, finito ai domiciliari, sottraeva somme ai correntisti, appropriandosene mediante la frode e anche la circonvenzione di persone anziane, che a lui si affidavano essendo incapaci di gestire con la dovuta attenzione i propri risparmi di una vita.
Il presunto truffatore, dopo avere razziato i conti all’insaputa della clientela, investiva le somme in buoni fruttiferi e titoli intestati a lui, alla sua convivente e ai suoi familiari.
Rocco Becce
Direttore Editoriale