POLITICA In Basilicata, a seguito dell’imminente soppressione della filiale “Banca Popolare di Bari“, di Tito, in provincia di Potenza, il sindaco Graziano Scavone, gli assessori ed i capigruppo del consiglio comunale, hanno rivolto una lettera al governatore della Regione Basilicata, Vito Bardi, a tutti i parlamentari lucani, agli assessori, ai consiglieri regionali, alle sigle sindacali lucane ed al commissario dell’istituto di credito, per esplicitare i propri timori riguardo a questa decisione. Una vicenda solo relativamente nuova, purtroppo, in quanto, già, attraverso una nota dello scorso 27 ottobre, indirizzata al responsabile del distretto di Potenza della banca, il primo cittadino di Tito aveva rappresentato il proprio dissenso e di tutta la sua comunità sulla soppressione della filiale. Un malcontento alimentato dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria, a causa della quale i cittadini sono limitati nella mobilità. “Pur non volendo interferire nelle politiche aziendali del “Gruppo Bancario Popolare di Bari“, cui le cronache delle inchieste della magistratura imputano un operato che non sembra sia stato a tutela dei risparmiatori, bensì in favore di note ed opache oligarchie finanziarie – come si legge in una nota stampa – la Giunta ed il consiglio comunale hanno criticato con forza questa presa di posizione, che non tutela i lavoratori, i risparmiatori, gli utenti, gli imprenditori, gli operatori economici e, più in generale, tutta la comunità titese. Tutto ciò non per motivazioni di carattere localistico, ma perchè questo evento potrebbe innescare ripercussioni negative sul trend economico del comune di Tito e di tutto l’hinterland ad esso associato, che comprende anche un’importante area industriale e di servizi integrati, compresa la prossima Area Zes. Infine, in virtù di tali considerazioni, è stato richiesto agli enti destinatari della missiva un immediato ed efficace intervento al fine di scongiurare la soppressione della suddetta filiale, o comunque di posporre questo accadimento alla sopraggiunta conclusione dell’emergenza sanitaria”.
CRONACA Per varie truffe online, in Basilicata, i Carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, durante un controllo sul territorio, hanno denunciato 6 persone all’Autorità Giudiziaria competente. Le località interessate alle operazioni dei militari dell’Arma, hanno interessato le città lucane di Acerenza, Barile, Ruvo del Monte e Melfi, in provincia di Potenza.
SALUTE Per quel che riguarda l’emergenza sanitaria “Covid–19“, oltre 50mila sono i morti in Italia, dove, oramai vicino al picco, i contagi sono arrivati a 22.930, secondo il bollettino di oggi, lunedì 23 novembre. I positivi registrati nelle ultime 24 ore sono 22.930, su 148.945 tamponi effettuati, mentre i morti sono arrivati a 630 e i ricoverati in terapia intensiva sono a quota 3.810. La Lombardia resta la regione con il maggiore numero di infezioni, seguita da Campania e Veneto. Oltre 100 gli ultimi casi riscontrati in Basilicata, con oltre 5.200 contagi in totale. Una cosa positiva che si prospetta per molte regioni italiane il non passaggio alla zona rossa, ma questo lo sapremo soltanto nei prossimi giorni, se la situazione non peggiorerà. Ma, in tanti, ed è incredibile, già pensano ad un Santo Natale, in vacanze, sulla neve e tra amici.
EVENTO Il terremoto dell’Irpinia, di magnitudo 6.9, che causò circa 3mila vittime, fu un terribile sisma che si verificò il 23 novembre del lontano 1980 e colpì la Campania centrale, oltre che la Basilicata centro-settentrionale, quest’ultima con 63 comuni gravemente danneggiati, 43 milioni stanziati nel post terremoto, ma solo 18 finanziati, sino ad ora. Per ricordare quei 90 secondi di devastazione, che iniziarono alle ore 19.30 circa, e provocarono enormi danni, con circa 300mila sfollati, a 40 anni di distanza, da quello che è stato il terremoto più violento registrato in Italia, dopo la “Seconda Guerra Mondiale“, diverse sono state le iniziative per ricordarne la tragedia che, da tanto tempo è ancora nei pensieri di tutti gli italiani e delle nostre istituzioni. Il triste evento, è stato ricordato a Roma, dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ed anche a Potenza nella mattinata di oggi, lunedì 23 novembre 2020, nella sede del Consiglio regionale della Basilicata, durante la seduta straordinaria presieduta da Carmine Cicala. Nel “Teatro Comunale Stabile“, in piazza Mario Pagano, invece, è stata attribuita la Cittadinanza Onoraria all’Esercito Italiano, deliberata, all’unanimità, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale. Tra i presenti, il sindaco della città, Mario Guarente, che ha consegnato una pergamena commemorativa al Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, Comandante delle Forze Operative Sud (COMFOPSUD), il Prefetto, Annunziato Vardè, il presidente del Consiglio comunale, Francesco Cannizzaro ed alcuni amministratori comunali, oltre ad alcune autorità civili e militari.
SINDACATO I vertici delle organizzazioni sindacali, presenti con un presidio sotto la sede della Giunta regionale della Basilicata, in via Vincenzo Verrastro 4, sono stati ricevuti, oggi, dal vicepresidente Francesco Fanelli, al quale sono stati esposti i nodi ancora non sciolti della vertenza che riguarda il personale dell’ex “Don Uva“. Il 24 settembre scorso è stato siglato un accordo tra le parti chiamate in causa, Regione, ASP e “Universo Salute“, che inquadrava la struttura potentina come socio sanitaria, ma la delibera approvata della Giunta regionale va esattamente nella direzione opposta, declassando la struttura a semplice RSA e creando, così, una situazione drammatica per i lavoratori. Questo declassamento ha come primo effetto un ridimensionamento del personale, facendo perdere decine e decine di posti di lavoro, dequalificando, altresì, anche il piano contrattuale di chi, invece, resterà operativo. Ma le conseguenze non si ripercuoteranno solo sul personale. Questo, inevitabilmente, porterà a numerose dimissioni di pazienti, spesso in condizioni gravi o gravissime, e che non possono essere ricoverati altrove in regione. È stato, quindi, chiesto al vicepresidente Fanelli di dare seguito all’accordo, nel quale non si classificava l’ex struttura come RD3, ma come una vera e propria struttura a carattere socio sanitario. Dal suo canto, l’esponente regionale, ha garantito a tutte le sigle sindacali presenti che nel giro di pochi giorni effettuerà tutti gli accertamenti del caso, per poter dare una risposta certa ai lavoratori e ai pazienti. All’incontro di oggi era presente anche il consigliere regionale, Gerardo Bellettieri. Intanto la mobilitazione di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Ugl, Fials e Fsi continuerà fino a quando non sarà fatta luce su questa vicenda, come informato in un comunicato stampa.
METEO Per quanto riguarda le previsioni meteo, per la giornata di domani situazione variabile in gran parte dell’Italia, con possibili rovesci tra la Calabria e Sicilia e qualche miglioramento al Sud, già dalla giornata di giovedì e con nebbie al Nord.
Rocco Becce
Direttore Editoriale