I sindaci lucani del “Piano Operativo Val d’Agri“, Camastra, Melandro e Sauro, riunitisi nella giornata di ieri, giovedì 3 dicembre, in modalità videoconferenza, si sono confrontati in relazione all’emendamento presentato dal presidente del Consiglio Regionale della Basilicata, Carmine Cicala, sulla modifica alla legge 40 del ’95, inerente l’utilizzo delle risorse rinvenienti dalla coltivazione di idrocarburi.
Questi sono i comuni interessati: Brienza, Calvello, Corleto, Gallicchio, Grumento Nova, Guardia Perticara, Laurenza, Marsiconuovo, Marsicovetere, Missanello, Moliterno, Montemurro, Paterno, Sant’Arcangelo, San Chirico Raparo, San Martino D’Agri, Sarconi, Sasso di Castalda, Satriano, Spinoso, Tramutola, Viggiano, Armento, Roccanova, Aliano, Gorgoglione, Anzi, Castelsaraceno, Abriola, Brindisi di Montagna, Accettura, Castemezzano, Pietrapertosa, Stigliano e Cirigliano.
Dopo un’ampia discussione, in maniera, più o meno, unanime, si è evidenziato la condivisione dell’emendamento che, se approvato in Consiglio regionale della Basilicata, andrà a confermare e ribadire quanto stabilito dalla legge nazionale.
Ciò vuol dire che, le royalties, il 30% del 7% dell’ammontare complessivo percepito dalla Regione Basilicata, dovranno essere investite sui territori delle aree interessate o adiacenti alle estrazioni petrolifere, e che tali risorse potranno essere spese anche in servizi, politiche sociali ed altri interventi per la tutela ambientale.
A questo punto, i sindaci auspicano che tale provvedimento venga accolto, all’unanimità, per riconoscere, finalmente, ai territori delle estrazioni petrolifere e a quelli adiacenti, un ruolo importante e fondamentale non solo nello scenario regionale, ma anche nazionale.
Redazione