Sono 36 le Onorificenze al Merito della Repubblica Italiana, conferite dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ad altrettanti cittadini distintisi per atti di eroismo, impegno nella solidarietà, nel volontariato, nell’attività in favore dell’inclusione sociale, nella cooperazione internazionale, nella promozione della cultura, della legalità e del diritto alla salute.
I nominativi sono stati individuati tra i tanti esempi presenti nella società civile e nelle istituzioni, con alcuni casi significativi nell’impegno civile, dedizione al bene comune e testimonianza dei valori repubblicani, come riportato sul sito ufficiale del Quirinale.
Questo è l’elenco completo e le motivazioni dei nuovi insigniti dal Capo dello Stato.
Chiara Amirante, 54enne di Roma, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana premiata per il suo straordinario contributo al recupero delle marginalità e fragilità sociali e al contrasto alle dipendenze. Da sempre impegnata nel recupero degli emarginati, dei giovani con problemi di tossicodipendenza, alcolismo e prostituzione, attiva nelle carceri e con i bambini di strada.
Domiziana Avanzini, 48 anni, romana di nascita, ma triestina di adozione, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, “per la sua preziosa opera di assistenza e supporto ai malati nelle strutture ospedaliere”.
Nazzarena Barboni, 51 anni, di Camerino, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la sua generosa dedizione al supporto ai piccoli pazienti oncologici e alle loro famiglie”. Dopo la morte del figlio, affetto da neuroblastoma, avendo conosciuto la condizione dei bambini malati oncologici e la loro vita in un ospedale, nel 2007 ha fondato, con l’aiuto dell’ex marito Andrea, l’Associazione Raffaello Onlus.
Carolina Benetti, 89 anni di San Giovanni Lupatoto. Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la sua generosità e la totale dedizione all’integrazione e supporto di giovani con disabilità”. Madre di due figli, il secondogenito nato con disabilità a causa di una sofferenza neonatale. Nel 1983 il primogenito muore in un incidente stradale. Dopo tale tragedia Carolina e il marito Carlo, al quale è rimasta legata in matrimonio per 57 anni, fino alla morte di lui, nel 2014, hanno anche la preoccupazione del futuro del secondogenito Stefano. Nel 1984, il marito Carlo, fonda, insieme ad altre famiglie con figli “speciali”, una associazione in cui anche Carolina sarà molto attiva. Venti anni dopo si impegnano in un nuovo percorso associativo come fondatori di “Amici del Tesoro” Onlus dedicandosi, anche in ragione dell’avanzare dell’età.
Rachid Berradi, 45 anni, di Palermo, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la sua appassionata promozione di una cultura della legalità e per il contributo al contrasto all’emarginazione sociale”. Nato a Meknes, in Marocco, ma palermitano di adozione, dall’età di 10 anni. Cittadino italiano, già in forza al Gruppo sportivo del Corpo Forestale dello Stato, è attualmente Appuntato Scelto dell’Arma dei Carabinieri in servizio presso il Comando Provinciale di Palermo. È stato un protagonista dell’atletica leggera italiana da mezzofondista, campione europeo nei 10mila metri e finalista alle Olimpiadi di Sydney. Ha iniziato ad avvicinarsi allo sport in prima media, quando chiese al suo insegnante di fare la selezione per i campionati studenteschi. Da quella volta non ha mai smesso. È stato Presidente della Fidal (Federazione Italiana di Atletica Leggera) di Palermo. Ha fatto della sua passione e professione uno strumento di inclusione sociale a favore dei ragazzi e delle famiglie residenti in aree disagiate e a forte rischio emarginazione sociale, dove lo sport assume il significato di “riscatto e legalità”, come lui stesso afferma. Con queste finalità, nel 2009 ha deciso di aprire una sua società sportiva, Atletica Berradi 091. È anche Coordinatore Sport dell’associazione Libera-Sicilia.
Valentina Bonanno, 30 anni, di Milano, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo contributo, in ambito internazionale, alla diffusione di pratiche sicure di supporto alla gravidanza”. Ha visitato il Kenya la prima volta da bambina e da allora, con i genitori, ha vissuto tra Italia e Kenya. In questo Paese, insieme alla madre ha fondato l’associazione Maharagwe Fauzia Onlus che presiede. Obiettivo della associazione è quello di sviluppare una rete sicura di supporto alla gravidanza, parto e puerperio attraverso la formazione di ostetriche e personale qualificato. In un contesto caratterizzato da elevata mortalità durante il parto, diventa infatti essenziale, secondo Valentina, garantire ad ogni mamma la possibilità di partorire seguendo le proprie tradizioni e culture ma in assoluta sicurezza. Inoltre, qualora la madre sia affetta da malattie trasmissibili come l’HIV, per limitare la possibilità di trasmissione della malattia al neonato, l’associazione si impegna per garantire un parto cesareo e nutrimento alternativo rispetto all’allattamento al seno.
Alma Broccoli, 92 anni di Dormelletto, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per l’impegno profuso, nel corso della sua vita, nella promozione del valore della solidarietà”. Da trenta anni, da quando è andata in pensione e ha deciso di dedicarsi al volontariato, è la centralinista della Croce Rossa di Arona. Coordina i soccorsi dei volontari rispondendo alle chiamate. Nel 2019 ha anche donato un mezzo, una Fiat Panda, alla stessa associazione.
Laura Bruno, 91 anni, di Crotone, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per l’encomiabile esempio di generosità e solidarietà con cui da sempre opera a supporto delle persone emarginate”. Inizia a svolgere l’attività di volontaria Vincenziana presso una Parrocchia della Borgata Ottavia. Dal 1988 al 1994 è stata Presidente dell’Associazione di Volontariato di Roma che comprendeva più di mille volontarie in circa 100 parrocchie. Nel 1995 ha fondato il Centro Odontoiatrico “Solidarietà Vincenziana” che presiede.
Angela Buanne, 54 anni, di Napoli, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo contributo alla causa della sensibilizzazione presso i giovani sul tema della sicurezza stradale e del contrasto all’alcolismo e alle stragi del sabato sera”. È la madre di Livia Barbato, deceduta poco più che ventenne nel luglio 2015 per le ferite riportate in un incidente stradale causato dal fidanzato, che in stato di ebrezza, guidò contromano per diversi chilometri. Nello stesso incidente perse la vita il conducente dell’auto proveniente dal verso giusto di marcia. Grazie al sostegno della Fondazione Ania (Associazione nazionale imprese assicuratrici) gira le scuole per incontrare gli studenti e sensibilizzarli sul tema della sicurezza stradale.
Ciro Corona, 40 anni di Scampia, provincia di Napoli, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo quotidiano e instancabile impegno nella promozione della legalità e nel contrasto al degrado sociale e culturale”. Laureato in filosofia, dal 1998 lavora come operatore sociale nel ruolo di educatore di strada e di comunità. Socio fondatore, nel 2008, dell’associazione (R)esistenza Anticamorra (di cui è Presidente) e, nel 2012, della Cooperativa sociale (R)esistenza, di cui è legale rappresentante. Così descrive il suo impegno, “(R)esistenza ha sempre avuto una idea di sociale differente, un sociale non assistenziale ma responsabile. Pensiamo che sia dal basso che si producano gli anticorpi per contrastare malapolitica e camorra. Mostrando alla gente nuovi modelli di sviluppo e generando una possibilità di scelta. Quella possibilità di scelta che per tanti anni è mancata. È solo vivendo il territorio che si fa antimafia”. Attraverso l’associazione gestisce anche il Fondo Rustico Amato Lamberti, il primo bene agricolo confiscato di Napoli sul quale vengono ora prodotti vino, miele, confetture e birra artigianale secondo la logica dell’agricoltura sociale (in particolare, ad esempio, con percorsi lavorativi individualizzati per detenuti). È diventato un punto di riferimento per quanti resistono alla criminalità organizzata, ha creato uno sportello anti-camorra ed è coordinatore del polo socio-culturale intitolato a Gelsomina Verde, giovane 22enne vittima della camorra.
Nicoletta Cosentino, 49 anni di Palermo, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo esempio di reazione e per il contributo offerto nella promozione di una cultura di contrasto alla violenza sulle donne e di recupero delle vittime di abusi”. Vittima di violenza domestica, dopo un percorso di recupero intrapreso nel centro antiviolenza “Le Donne Onlus” di Palermo, e con il sostegno del Centro Astalli e dell’Associazione Pellegrino della Terra, riesce a superare una storia personale di abusi e a ricostruire la propria vita. Frequenta uno stage formativo presso un laboratorio di produzione alimentare che la porterà a ricostruire e riscoprire sé stessa e anche la sua passione per la cucina. Da qui l’idea di avviare un’attività imprenditoriale, grazie anche al supporto della rete Di. Re. (Donne in rete contro la violenza) ottiene la copertura per un finanziamento da Banca Etica e crea “Le Cuoche Combattenti”, un laboratorio artigianale di conserve e prodotti da forno, dove coinvolge 8 donne sottratte alla violenza, non solo fisica, ma anche psicologica e familiare.
Don Luigi D’Errico, 58 anni di Roma, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.”per il suo quotidiano impegno a favore di una politica di reale inclusione delle persone con disabilità e per il contrasto alla povertà e alla marginalità sociale”. Referente del settore disabili e catechesi dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, dal 2007 è parroco nella Chiesa dei Santi Martiri dell’Uganda nel quartiere Ardeatino di Roma, dove da tempo è stata avviata un’esperienza esemplare di catechesi con le persone disabili. Il suo obiettivo è quello di essere “una vera comunità che accoglie lavorando sul pregiudizio”. Importante in questo senso, è il lavoro di rete messo in atto con le famiglie dei disabili.
Aldo Andrea Di Cristofaro, 77 anni di Bagnaturo di Pratola, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per le sue iniziative di solidarietà nei confronti dei connazionali in Canada, così come a favore della comunità di origine nel nostro Paese”. È Presidente, per il terzo mandato consecutivo, dell’associazione Valle Peligna di Toronto. Da sempre impegnato in iniziative di solidarietà verso gli italiani che vivono in Canada, così, come in progetti di beneficenza e solidarietà verso la sua terra di origine. Nel 2009, in occasione del terremoto a L’Aquila ha donato un prefabbricato per gli incontri di socializzazione delle persone anziane, borse di studio agli studenti rimasti orfani, un parco giochi per i bambini. È stato, inoltre, protagonista di un’importante raccolta di finanziamenti a supporto della popolazione locale nel caso del più recente sisma di Amatrice. Nel 2019 ha ricevuto il riconoscimento di “Eroe civico” dal Consiglio Comunale di Vaughan, cittadina canadese a pochi chilometri da Toronto, per il suo contributo di solidarietà.
Vittoria Ferdinandi, 34 anni di Perugia, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo contributo nella promozione di pratiche di autonomia e di inclusione sociale per i malati psichiatrici”.
Laureata in Filosofia e Scienze Tecniche e Psicologiche, è la direttrice del ristorante e centro polifunzionale “Numero Zero”, aperto a Perugia nel novembre 2019, con un gruppo di ragazzi e ragazze, pari al 50% del personale, che soffrono di disturbi mentali di diversa entità e che si alternano tra cucina, sala e bancone. L’iniziativa è nata per cercare di costruire un luogo di possibilità concreta per il reinserimento sia sociale sia lavorativo dei malati psichiatrici alla luce dell’evidenza che per il malato psichiatrico il lavoro non esiste o, se esiste, si tratta per lo più di mansioni decentrate rispetto alla socialità e alla comunità. Numero Zero è di fatto un esperimento di inclusione: i ragazzi sono messi in rapporto con la clientela e in interazione con i colleghi. Il lavoro è retribuito e questo aspetto costituisce un perno fondamentale per il supporto alla costruzione dell’identità, di un ruolo sociale e di relazioni significative all’interno della comunità, fuori dall’istituzione psichiatrica. Insieme ai ragazzi indossano il grembiule anche operatori e psicologi dell’associazione RealMente, che ha ideato il progetto in collaborazione con la Fondazione La città del Sole – Onlus che ha preso in locazione lo spazio nel centro storico di Perugia.
Anna Fiscale, 32 anni di Verona, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo appassionato contributo e lo spirito di iniziativa con cui ha lavorato sulle vulnerabilità e le differenze per trasformarle in valore aggiunto sociale ed economico”. Dopo diverse esperienze nella cooperazione internazionale, tornata a Verona poco più che 20enne, sviluppa un progetto che, grazie a un piccolo contributo di alcune fondazioni del territorio, la porterà alla creazione, nel 2013, della cooperativa sociale Quid Onlus che presiede. La cooperativa ha l’obiettivo di riciclare stoffe in eccesso, provenienti da rimanenze di grandi marchi e dare lavoro a donne svantaggiate e in generale persone con fragilità. Il principio base è trasformare “le vulnerabilità in valore aggiunto”. Grazie ai brand partner che forniscono le eccedenze, dai laboratori escono collezioni di alta qualità e a prezzi democratici. Impiega circa 100 lavoratori di molte nazionalità (per l’80% donne provenienti da categorie socialmente svantaggiate). Distribuisce le proprie collezioni in un centinaio di negozi multibrand, online e in alcuni negozi Quid. Ha spiegato Ludovico Mantoan, amministratore delegato e cofondatore di Quid: “La sfida della cooperativa è trasformare i limiti di persone nate in luoghi svantaggiati, o reduci da esperienze dolorose, nella nostra più importante risorsa aziendale. L’impresa sociale non è un’esibizione di carità, ma la conferma che anteporre la persona al profitto oggi può generare un valore nuovo. La diversità favorisce la creatività e in ogni prodotto si sente che c’è una storia importante da raccontare”. La cooperativa è presente, con laboratori sartoriali, anche nel carcere di Montorio con un programma per i detenuti nel loro reinserimento.
Danilo Galli, 40 anni di Roma, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo coraggioso e tempestivo intervento nel soccorso a una donna che minacciava di gettarsi da un viadotto”. Da 11 anni autista dell’Azienda di Trasporti di Roma ATAC. Nel settembre 2020 ha salvato la vita ad una donna che stava per gettarsi dal ponte di Via delle Valli a Roma. Stava effettuando la corsa quando ha visto una figura a cavalcioni sul parapetto del viadotto che minacciava di gettarsi. L’autista ha fermato l’autobus, ha attraversato la strada e tirato giù la donna dalla ringhiera. Nel frattempo arrivavano in suo soccorso altri due colleghi. Insieme hanno chiamato il 118 e le forze dell’ordine.
Cinzia Grassi, 62 anni di Roma, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la sua importante opera di sensibilizzazione e conoscenza della patologia del diabete giovanile insulino-dipendente e di promozione di una cultura di contrasto agli stereotipi e alle discriminazioni”. Medico chirurgo, specialista in pediatria, dal 1988 al 2018 è Dirigente medico della Polizia di Stato. Impegnata nel contrasto all’abuso, al maltrattamento e alla pornografia a danno dell’infanzia. Per 14 anni è stata in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri nei Dipartimenti con delega all’infanzia. È stata Coordinatore dell’Osservatorio per il contrasto all’abuso e alla pedo-pornografia e Capo delegazione per l’Italia al Consiglio d’Europa per il negoziato della nuova Convenzione ratificata a Lanzarote “Convenzione per la protezione dei bambini contro lo sfruttamento e gli abusi sessuali”. In qualità di esperto ha ricoperto numerose posizioni, anche apicali, sia in ambito nazionale che internazionale, dalla Comunità Europea alle Nazioni Unite. Nel 2006, in memoria del figlio, ha fondato la Onlus “Edoardo con noi” che è impegnata in attività di ricerca e di sensibilizzazione. In particolare, l’associazione raccoglie fondi da destinare alla ricerca scientifica per il diabete giovanile insulino-dipendente, promuove manifestazioni ed eventi sportivi dedicati agli atleti affetti da tale patologia, fa opera di sensibilizzazione nelle scuole e in altri luoghi di aggregazione giovanile per la conoscenza della stessa patologia al fine di contrastare la percezione di diversità che avvertono i giovani malati. L’associazione svolge attività divulgativa anche attraverso la realizzazione di cortometraggi e di spettacoli teatrali. Tra i corti, “Questa è la mia bici” (di Enzo Musmeci Greco) ha vinto, nel 2019, il Premio Miglior Opera in Concorso al Festival Nazionale dello Sport Integrato del Cinema d’inclusione di Courmayeur ed è stato finalista al Festival Tulipani di Seta Nera per Rai Cinema Channel nonché tra i 5 finalisti del Festival “Nastri d’Argento” nella sezione “Corti, Società, Solidarietà”.
Elisabetta Iannelli, 52 anni di Roma, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per l’impegno profuso nella tutela dei diritti dei malati oncologici e nella difesa della loro qualità di vita”. All’età di 24 anni le viene riscontrato un cancro, ma, dopo il primo periodo, nonostante la malattia, mette a disposizione le sue risorse per aiutare i malati come lei a convivere con la malattia senza rinunciare a una vita sociale e lavorativa. Il suo motto diventa “Il cancro ha cambiato la mia vita, io cambierò la mia vita con il cancro”. A 33 anni diventa Vice Presidente dell’Associazione Italiana Malati di cancro, parenti e amici – Aimac. Dal 2004 è Segretario Generale della FAVO (Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia). È anche membro del Comitato Scientifico dell’Osservatorio Permanente sulla condizione assistenziale dei malati oncologici. In ambito internazionale ha fatto parte del Working Group on Patients rights della European Cancer Leagues (ECL) ed è stata Segretario Generale della European Cancer Patient Coalition. È stata designata Global Cancer Amabassador per l’Italia dall’American Cancer Society in occasione dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre 2011, come rappresentante della FAVO, unica organizzazione di volontariato italiana ed europea a partecipare al vertice ONU sulle malattie non trasmissibili. Destinataria di numerosi premi e riconoscimenti, autrice di numerose pubblicazioni, il suo impegno è volto ad individuare e praticare azioni concrete finalizzate alla tutela dei diritti dei malati di cancro.
Sara Longhi, 38 anni e Alfonso Marrazzo, 36 anni di Bologna, Cavalieri dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il loro esemplare contributo alla conoscenza delle diversità e alla promozione di una cultura di reale inclusione e dialogo”. Entrambi non udenti, nel 2012, cercando un posto per organizzare eventi artistici per la comunità dei sordi, si sono ritrovati a dare vita a una attività nuova il “Senza nome” caffè, un bar che ha la funzione di far interagire i sordi con gli udenti, contribuire a facilitare l’integrazione e il confronto e allo stesso tempo promuovere la lingua dei segni italiana. Situato nel centro di Bologna, oggi considerato un riferimento per molti non udenti di tutt’Italia. A servire la clientela sono dei ragazzi sordi. Se si vuol fare una ordinazione l’udente ha diverse opzioni: utilizzare il linguaggio dei segni, avendo diritto ad uno sconto alla cassa, utilizzare dei bigliettini prestampati posti in bacheca, su “l’angolo del cocciuto”, scrivere su foglietti o ricorrere ai gesti più comuni. In questo spazio “speciale” non sono i non udenti a doversi sforzare per farsi capire, ma sono gli udenti a dover provare a utilizzare nuove forme di comunicazione per entrare in contatto con baristi e camerieri. Ma per aiutare chi non conosce la Lis i ragazzi hanno trovato alcune soluzioni. Sulle pareti, ad esempio, è attaccato un cartellone che propone il menù tradotto nella Lis.
Egidio Marchese, 52 anni di Aosta, Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo impegno nello sport paralimpico e la sua dedizione alla pratica sportiva come occasione di inclusione sociale”. Nato in Calabria, nei primi anni ’90 si trasferisce in Valle d’Aosta per lavoro. Nel gennaio del 1997 è vittima di un incidente stradale che lo costringe su di una sedia a rotelle. Si avvicina all’AVP Associazione Valdostana Paraplegici, di cui oggi è rappresentante legale, che lo introduce nel mondo dello sport per diversamente abili. Con il curling per disabili partecipa alle Paralimpiadi di Torino nel 2006 e a quelle di Vancouver nel 2010. La squadra paralimpica di curling, capitanata da Marchese, ha avuto un effetto di trascinamento, sempre più persone diversamente abili si sono avvicinate allo sport e al ruolo di questo come occasione di inclusione sociale e strumento di sensibilizzazione sul tema delle barriere architettoniche. È Presidente della DISVAL ASD, società sportiva valdostana per persone con disabilità, gestita interamente da disabili, nata con l’obiettivo di raccogliere e diffondere le informazioni sulla disabilità e migliorare le condizioni di vita nei diversi settori, dall’inserimento lavorativo, all’assistenza ospedaliera e sanitaria. La stessa associazione, con il sostegno dell’Inail, della Regione Valle d’Aosta e di Technogym, ha aperto la prima palestra inclusiva, attrezzata con macchinari a doppio uso, che si possono adattare anche alle persone con disabilità. Si tratta dell’unico centro in Italia che permette ad atleti disabili e normodotati di allenarsi insieme.
Don Tarcisio Moreschi, 73 anni e Fausta Pina 73 anni di Brescia, Commendatori dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per aver dedicato la loro vita, in ambito internazionale, alla cura, tutela e istruzione di bambini orfani e con disabilità”. Don Tarcisio, originario della diocesi di Brescia, appena ordinato, a Malonno, nel 1975, è partito come Fidei Donum per l’Africa dove opera da 36 anni. Dal 1993, dopo il Burundi e l’ex Zaire, attuale Repubblica del Congo, è in Tanzania. In tutti questi anni ha realizzato chiese, orfanotrofi, scuole, un ospedale, un centro per bambini disabili e un servizio di assistenza sanitaria per madri sole affette da HIV/AIDS. Fausta Pina, maestra di infanzia in pensione, è in Africa come volontaria da 25 anni e cura in particolare l’istruzione primaria e secondaria dei bambini. Insieme a Don Tarcisio è l’anima di Tumaini (che in lingua swahili significa “speranza”), un villaggio per bambini orfani che hanno fondato nel 2002. Oggi il centro ospita circa 100 bambini, di cui alcuni sieropositivi, e si occupa della loro istruzione primaria e secondaria.
Padre Salvatore Morittu, 74 anni di Sassari, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per aver dedicato tutta la sua vita al contrasto alle tossico-dipendenze e all’emarginazione sociale”. Da sempre è impegnato nella lotta contro le tossico-dipendenze e l’emarginazione sociale. Nel 1980 ha fondato a Cagliari la Comunità San Mauro, prima comunità terapeutica residenziale per tossicodipendenti in Sardegna e il Centro di Accoglienza San Mauro per preparare i giovani al programma residenziale e allo stesso tempo per fare prevenzione sul territorio. Solo due anni dopo ha dato vita alla Comunità di S’Aspru, nelle campagne di Siligo (SS) utilizzando una vecchia fattoria di proprietà della diocesi. Nel 1984 è la volta del Centro di Accoglienza “Città di Sassari”, con le stesse funzioni di quello di Cagliari e di “Associazione Mondo X – Sardegna per la difesa dell’uomo”. Dal 1985 comincia ad accogliere in comunità i giovani sieropositivi all’HIV e i malati di Aids che, a partire dal 1998 verranno ospitati nella Casa Famiglia Sant’Antonio Abate, unica struttura socio-residenziale nell’isola che accoglie persone affette da HIV e patologie correlate. E’ socio fondatore della Società Italiana Tossicodipendenze che raccoglie a livello nazionale i più celebri ricercatori in ambito medico-farmacologico-sociale.
Enrico Parisi, 28 anni di Corigliano Rossano, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.”per il suo appassionato contributo alla promozione di pratiche di sostenibilità sociale, ambientale ed economica”
Giovane imprenditore. Dopo la Laurea in economia aziendale e management alla Bocconi di Milano e l’esperienza in Brasile con la Camera di Commercio di Rio de Janeiro nel settore vitivinicolo, nel 2016 ha scelto di ritornare in Calabria a lavorare nell’azienda di famiglia che produce olio biologico “D.O.P Bruzio Colline Ioniche Presilane” da tre generazioni. All’interno dell’azienda ha creato “+ che olio coltiviamo cultura”, una sezione che, nell’ambito della responsabilità di impresa, mira alla realizzazione di progetti di sostenibilità sociale, economica ed ambientale. Ha inaugurato, in collaborazione con la cooperativa “I figli della luna” , il primo orto sociale di Corigliano Rossano. Il motto dell’orto sociale è “crescere insieme per crescere meglio”; piante di pomodori e peperoni sono state utilizzate come strumento di “pedagogia agricola”. Dal 2017 al 2019 è stato il delegato provinciale di Giovani impresa Coldiretti Cosenza.
Valeria Parrini, 65 anni di Piombino, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il prezioso contributo che, da molti anni, offre sul tema della sicurezza dei lavoratori”. Giornalista della cronaca del Tirreno, moglie del padre di Ruggero Toffolutti, un operaio morto sul lavoro nel 1998 all’età di 30 anni nell’acciaieria Magona di Piombino, oggi Arcelor Mittal. Nello stesso anno, a pochi mesi dalla morte di Ruggero ha fondato l’Associazione Nazionale per la Sicurezza sul lavoro Ruggero Toffolutti di cui è Presidente onoraria e anima da più di 20 anni. Si batte instancabilmente perchè tragedie come quella che ha colpito la sua famiglia non accadano più.
Immacolata, detta Titina, Petrosino, 73 anni e Ugo Martino, 73 anni di Isernia, Commendatori dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per l’opera di solidarietà offerta, in ambito internazionale, a favore della promozione dei diritti di base assistenziali e sanitari”. Nel 2007, in seguito all’incontro con Padre Leòn Sirabahenda ad Isernia, fondano l’Associazione Oltre la Vita Onlus in nome del figlio Francesco, giovane vittima nel disastro ferroviario di Roccasecca del 2005. In particolare, finanzia progetti in favore della popolazione di Makamba in Burundi dove, grazie alle donazioni di tante persone, è stato possibile costruire una scuola, un orfanotrofio, un centro per disabili, un piccolo ospedale e un dispensario. È sempre stato prioritario per l’Associazione il principio di rispettare le usanze e le tradizioni del posto, senza tentare di modificarle.
Michela Piccione, 35 anni di Sava, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo coraggioso gesto di denuncia delle condizioni di sfruttamento del lavoro giovanile”. Diplomata all’istituto tecnico chimico biologico. Madre di due figli. Fino ad oggi non ha mai avuto un contratto a tempo indeterminato. Ha svolto vari lavori prima di arrivare al ruolo di centralinista in un call center a Taranto. Si rende conto da subito delle condizioni lavorative cui lei e suoi colleghi sono sottoposti, sfruttati per un compenso irrisorio. Trovata la forza, ha convinto altre 20 colleghe e denunciato alla SLC Cgil tutte le irregolarità riscontrate. In seguito alla denuncia la struttura è stata chiusa. Al momento è impiegata in un call center regolare con un contratto a progetto.
Serena Piccolo, 18 anni di Pomigliano d’Arco, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo esempio di forza d’animo e determinazione”. Affetta dalla rara malattia, aplasia midollare, da gennaio scorso, su iniziativa della famiglia di Serena e con il sostegno dell’Avis di Sant’Anastasia e dell’Associazione Admo, si sono susseguiti diversi appelli via social per trovare un donatore esterno compatibile. A giugno scorso, quando era ricoverata presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma, in attesa del trapianto, in occasione del suo esame di maturità, Serena ha scelto di lasciare l’ospedale per sostenere l’esame in presenza presso il Liceo “Vittorio Imbriani” di Pomigliano d’Arco (che frequentava prima dell’insorgere della patologia) e ha preso 100/100. Avrebbe potuto sostenere l’esame a distanza, dall’ospedale, così, come consigliato dai medici e dai docenti, ma ha fortemente voluto farlo di persona. In agosto è giunta la notizia che è stato trovato un donatore grazie al registro europeo, un ragazzo tedesco di 25 anni. Il 21 agosto è stato effettuato il trapianto.
Enrico Pieri, 86 anni di Sant’Anna di Stazzema, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per l’impegno, di tutta una vita, a favore della tutela della memoria, della diffusione della conoscenza storica e della difesa dei principi alla base della convivenza democratica”. Superstite e testimone dell’eccidio di Sant’Anna di Stazzema, aveva 10 anni il 12 agosto del ‘44 quando, nascosto sotto la scala vide morire per mano nazista i genitori, due sorelle, nonni, zii e cugini. È Presidente dell’associazione “Martiri di Sant’Anna di Stazzema” e ha donato all’associazione la sua casa di infanzia, la stessa in cui fu sterminata la famiglia, per favorire incontri e dare spazio alle delegazioni di studenti e ricercatori che si recano a Sant’Anna per informarsi e approfondire la conoscenza storica. Emigrato in Svizzera, dove ha vissuto per 32 anni, è stato militante attivo nell’organizzazione “Colonia Libera Italiana”. Per il suo impegno ha ricevuto nel 2011 il premio di Cittadino europeo dell’anno dal Parlamento europeo.
Christian Plotegher, 45 anni di Rovereto, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo contributo nella realizzazione di ambienti della vita quotidiana accessibili ed inclusivi anche per ragazzi con disabilità”. Titolare di Barber Factory 1975 a Rovereto, in seguito all’incontro con Tommaso, un bambino autistico di 2 anni, e sua madre, Barbara, ha deciso di prevedere “l’ora della quiete”, un tempo dedicato a tagliare i capelli ai bambini autistici in un ambiente sereno e confortevole, poco rumoroso e non affollato, che li metta al riparo da fonti di stress e quindi rischi di crisi. Più di recente ha anche deciso di farsi promotore di un nuovo progetto e recarsi a tagliare i capelli direttamente nelle strutture che si occupano di autismo o a domicilio.
Fabiano Popia, 77 anni di Valsinni, in provincia di Matera, Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per la sua dedizione e il suo quotidiano impegno nella promozione della cultura del dono degli organi”. Nato in Basilicata, si trasferisce per lavoro prima in Germania e, poi, a Olginate, in provincia di Lecco. Nel 1995 perde la figlia Rosella, vittima di un incidente stradale a Valsinni, dove stava trascorrendo le vacanze estive. Fabiano e la moglie Elvira, nel rispetto delle sue volontà, decidono di donare gli organi, facendo di Rosella il 1° donatore multiorgano della Regione Basilicata. Salva ben 7 persone. Questa esperienza spinge Fabiano a non fermarsi al dolore e decide di impegnarsi come volontario per divulgare il messaggio della donazione e del trapianto organi. Tornato definitivamente a Valsinni, nel 1996, fonda il 1° gruppo comunale AIDO della Basilicata, dedicato alla figlia e nel 2000 diventa Presidente della sezione provinciale AIDO di Matera. Da quel 1996 Fabiano svolge un intenso lavoro di informazione e sensibilizzazione presso la popolazione lucana. Grazie alla sua instancabile costanza, nasceranno, in varie località della Basilicata, nuovi gruppi AIDO. L’opera instancabile di Fabiano nel ricordo della figlia Rosella vuole essere un messaggio di speranza e incoraggiamento alla vita. Ha, inoltre, pubblicato un libro “Il dono degli organi in Basilicata”, in cui ha raccolto testimonianze di autorità locali, esponenti sanitari, autorità ecclesiastiche e di amici, in ricordo della propria figlia, l’indimenticabile Rosella e del suo grande ed infinito dono della vita. Un abbraccio ed un augurio sincero da tutti noi a Fabiano che, ieri, commosso di quanto avvenuto, è stato a telefono con la nostra redazione.
Giovannella Porzio, 24 anni di Torino, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il suo appassionato contributo nell’abbattimento delle barriere fisiche e mentali e nella diffusione di pratiche di inclusione”. Affetta dalla malattia rara Charcot-Marie-Tooth che l’ha costretta alla carrozzina dall’età di 10 anni. Laureanda in Lingue per il Turismo. È vice-campionessa italiana ed europea di danza paralimpica. Da sempre innamorata della danza, dopo il liceo ha potuto realizzare la sua passione grazie all’Associazione “Ballo Anch’io” di Torino dove pratica la danza in carrozzina. Fa parte del Gruppo Performer, che è quello più avanzato, composto sia da persone in carrozzina sia da ballerine in piedi. Propongono spettacoli ed esibizioni in teatri e manifestazioni in tutta Italia e partecipano ai campionati della Federazione Danza Sportiva. Il suo sogno è quello di fondare una scuola di danza e diventare insegnante di danza inclusiva. È testimone per l’Associazione Progetto Mitofusina 2 Onlus e Telethon.
Rachele Spolaor, 25 anni di Mestre, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per il coraggio e l’altruismo con cui, a proprio rischio, è intervenuta in soccorso di un uomo che si era gettato sui binari della stazione di Mestre”. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Venezia, lavora come grafica in un’azienda del trevigiano. Il 10 dicembre scorso, mentre si trovava alla stazione ferroviaria di Mestre-Ospedale, di rientro dal lavoro, ha visto un uomo lanciarsi sui binari ed è intervenuta in suo soccorso. Nonostante l’imminente sopraggiungere di un treno, lo ha raggiunto sui binari cercando di farlo risalire sulla banchina. Il macchinista della locomotiva ha tirato il freno a mano per limitare l’impatto. Rachele ha riportato la frattura della tibia e l’uomo, un 35enne di origine rumena, gravi traumi alla testa e alla schiena ma non è in pericolo di vita.
Mattia Villardita, 27 anni di Savona, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana “per l’altruismo e le fantasiose iniziative con cui contribuisce ad alleviare le sofferenze dei più giovani pazienti ospedalieri”
Impiegato terminalista nel porto di Vado Ligure. Conosciuto nel mondo calcistico savonese per i trascorsi in alcune squadre giovanili. Per una malattia congenita ha dovuto affrontare diverse operazioni fino all’età di 14 anni. Da 3 anni, travestito da Spiderman, fa visita ai piccoli pazienti dei reparti pediatrici della Liguria, che definisce “gli unici e veri supereroi”, dall’ospedale di Imperia al Gaslini di Genova, passando per il reparto pediatrico del San Paolo di Savona. È il fondatore di Supereroincorsia, un gruppo di giovani impegnati nel volontariato che, travestiti da eroi, donano sorrisi e momenti di spensieratezza ai piccoli pazienti pediatrici. Neanche il “Covid–19” lo ha fermato. Infatti ha indossato la maschera e videochiamato tutti i bambini.
Redazione