Già da qualche settimana, da Nord a Sud, da parte della Polizia di Stato delle varie Questure italiane, sono iniziate le attività per combattere la diffusione illecita dei fuochi artificiali per le festività di fine anno.
Per arginare il fenomeno, su tutto il territorio nazionale, vengono programmate, a livello centrale, le attività di prevenzione, non solo mirate alla vendita illegale al dettaglio dei prodotti pirotecnici, ma, sopratutto alla produzione, questo, per limitare traffici illeciti organizzati da imprenditori senza scrupoli.
Come si legge sul sito ufficiale della Polizia di Stato, il Nucleo Tecnico-Operativo e di Analisi della Polizia Amministrativa del Dipartimento, nato nel 2006 e composto da specialisti del settore armi ed esplosivi, è l’ufficio centrale che fornisce il proprio supporto operativo e di intelligence alla Polizia amministrativa delle varie questure del Paese.
L’unità operativa si avvale anche di una serie di dati e immagini forniti da un satellite geostazionale che una volta elaborati permettono di fare interventi mirati.
Tra le altre funzioni del gruppo rientrano anche l’attività di controllo alle aziende che producono e commerciano esplosivi, sia per il rispetto delle condizioni di sicurezza per i lavoratori, sia per l’osservanza delle norme che riguardano la tutela ambientale.
In questi ultimi giorni, diversi sono stati i sequestri eseguiti durante controlli, oramai diventati di routine.
Tra Basilicata e Puglia, sono state controllate alcune attività del genere, sequestrati diversi articoli del settore ed eseguito un arresto.
Nella serata di ieri, nel corso dei servizi disposti dal Questore di Potenza, Antonino Pietro Romeo, finalizzati a verificare la corretta osservanza delle norme per la detenzione e vendita di artifici pirotecnici, personale della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale della locale Questura, con a capo la dott.ssa Teresa Romeo e l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine Basilicata, guidato dal dott. Andrea De Vivo, all’esito di un controllo effettuato presso un esercizio commerciale situato a Tito, in provincia di Potenza, gestito da cittadini cinesi, ha proceduto al sequestro di circa 30 kg. di manufatti pirici.
La merce, in libera vendita, sistemata su scaffali, a disposizione della clientela, era scaduta già da tempo e, quindi, estremamente pericolosa.
Il titolare dell’attività e l’addetto alle vendite, sono stati segnalati, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica di Potenza, guidata dal dott. Francesco Curcio, mentre il materiale esplodente, dopo le valutazioni dell’Autorità Giudiziaria competente, sarà distrutto secondo le norme di sicurezza, dal personale Artificiere della Polizia di Stato.
In Puglia, altri botti pericolosi, con il supporto di un artificiere, sono stati sequestrati dalla Polizia di Stato della Questura di Taranto che, in flagranza di reato, ha tratto in arresto una 39enne del posto, per commercio abusivo di materiale esplodente.
Ad eseguire il fermo, il personale della Sezione Criminalità Organizzata della locale Squadra Mobile, al comando del Vice Questore, dott. Fulvio Manco, nel corso dell’attività di monitoraggio nelle zone, dove è maggiormente diffusa la vendita del materiale pirotecnico.
Gli agenti in servizio sul territorio, avevano notato un anomalo movimento all’interno di uno stabile, in via Temenide.
Dopo qualche ora di appostamento, è stato individuato l’appartamento, situato al secondo piano.
Nel corso dell’accurata perquisizione domiciliare, ben nascosti sul soppalco della cucina, gli agenti hanno recuperato tre cartoni.
All’interno, vi erano contenenti complessivamente 650 manufatti artigianali di materiale esplodente, del peso di circa 50 grammi ognuno e per un peso complessivo di quasi 33 kg.
Ad informarlo, i rispettivi Uffici Stampa della Polizia di Stato.
Rocco Becce
Direttore Editoriale