POLITICA In Basilicata, al via dal prossimo 3 maggio ai cantieri forestali per i comuni che ricadono nell’ambito del P.O. Val d’Agri. A comunicarlo è l’assessore regionale alle Politiche Agricole e Forestali, Francesco Fanelli. “Confermando l’impreso preso a suo tempo con i sindaci dell’area e di comune accordo con il Consorzio di Bonifica – spiega Fanelli – abbiamo anticipato la data di apertura dei cantieri per i comuni del P.O. Val d’Agri, in modo tale da favorire e ottenere maggiori benefici dalle attività di manutenzione del nostro patrimonio naturalistico, grazie al lavoro prezioso degli addetti forestali. Partire prima è fondamentale poichè si riesce a fornire un servizio migliore ai territori – conclude Fanelli – garantendo una tutela rafforzata ai fini della prevenzione dagli incendi”. A Matera, tornerà a riunirsi il Consiglio comunale, presso la Sala Pasolini, in via Sallustio, venerdì 30 aprile, alle ore 17.00, in seduta straordinaria, e in seconda convocazione, per lunedì 3 maggio alle ore 16.00. All’ordine del giorno dell’Assemblea diverse interrogazioni, mozioni ed altri argomenti. In considerazione dell’attuale emergenza “Covid–19“, l’incontro si svolgerà in audio-videoconferenza e sarà, comunque, consentita la partecipazione in presenza nel rispetto delle condizioni di massima sicurezza.
CRONACA All’alba di oggi, in varie regioni d’Italia, i Carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma, su richiesta della locale DDA (Direzione Distrettuale Antimafia), nei confronti di 51 persone, 44 colpite dalla misura della custodia cautelare in carcere e 7 agli arresti domiciliari, tutti appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita al narcotraffico, radicata nella Capitale e con base operativa e logistica nel quartiere di Tor Bella Monaca, con un giro d’affari di circa 600mila euro mensili. Più di 300 i militari, coadiuvati dalle unità cinofile e supportati da elicotteri del Nucleo Carabinieri di Pratica di Mare, hanno partecipato al blitz. L’indagine, condotta dal Nucleo Investigativo di Frascati, ha permesso di ricostruire i ruoli dei vari sodali all’interno dell’organizzazione, facente capo a tre fratelli che gestivano l’attività delinquenziale della piazza di spaccio che insiste su via dell’Archeologia nel quartiere romano di Tor Bella Monaca. Uno di loro, il più grande di età, è stato arrestato nel mese di febbraio per tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso poichè ha sparato ad una persona per controversie legate al controllo del territorio tra piazze di spaccio. Dalle indagini è emerso che pusher e vedette si alternavano in strada h24 con rigide turnazioni in attesa dei numerosi acquirenti di sostanze stupefacenti che venivano occultate nei posti più disparati, come ad esempio nei serbatoi dei veicoli in sosta, cantine occupate abusivamente e munite di inferriate, sotto le piante delle aiuole e così via. Lo spaccio sulla pubblica via, rappresentava per il sodalizio una vera e propria strategia di marketing, adottata per garantire introiti più remunerativi, agevolati dalla viabilità del luogo che consentiva un veloce accesso ed un altrettanto allontanamento dal quartiere. Come in una perfetta organizzazione aziendale gli spacciatori, che si rivelavano capaci ed affidabili, venivano promossi con ruoli di supervisione, andando a formare un efficiente organigramma di tipo manageriale dove i compiti erano suddivisi rigidamente, e chi sbagliava subiva punizioni gravissime. L’organizzazione criminale ha dato prova di una grande capacità di sopperire ai numerosi arresti effettuati dai Carabinieri del Gruppo di Frascati, sempre pronti a rimpiazzare i numerosi collaboratori dello spaccio che sono stati arrestati e che, in ogni caso, scontata la loro pena spesso tornavano a vendere droga o venivano reimpiegati in altri ruoli. Un aspetto fondamentale, emerso dalla lettura dell’ordinanza che dispone le misure cautelari e che differenzia la piazza colpita quest’oggi dalle altre piazze operanti nell’area, è la contestazione dell’aggravante del metodo mafioso, in relazione ad alcuni delitti contestati ai vertici che mette in luce la pericolosità del sodalizio, munito peraltro di una larga disponibilità di armi da fuoco che facevano capo a L.D. Altissimi i ricavi dell’organizzazione, circa 20mila euro al giorno, che hanno permesso agli associati sia di reimpiegare i proventi illeciti in varie attività commerciali sia di vivere una vita di lusso e sfarzi con l’acquisto di abiti ed orologi costosi, auto lussuose, vacanze all’estero e gite in elicottero. Contestualmente alle misure cautelari personali i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Frascati hanno proceduto anche al sequestro preventivo di un’immobile, situato nel quartiere romano di Castelverde, di due esercizi commerciali ubicati a Tor Bella Monaca e di otto veicoli, riconducibili ai vertici del sodalizio, per un valore complessivo di circa 350mila euro. In Basilicata, su disposizione della DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) della Procura di Potenza, la scorsa notte, è stata sgominata un’associazione criminale di stampo mafioso radicata nel comune di Pignola, in provincia di Potenza. L’operazione è stata denominata “Iceberg“. Ad eseguirla, gli agenti la Squadra Mobile di Potenza – Sezione Criminalità Organizzata, con il supporto della Guardia di Finanza di Potenza – Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata. Per lo svolgimento delle attività di arresto, perquisizione e sequestro, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ha disposto l’invio, nel capoluogo lucano, di equipaggi delle Squadre Mobili di Matera, Avellino, Cosenza e Salerno che, con l’ausilio di personale della Squadra Mobile di Napoli, Bologna ed Ascoli Piceno, hanno proceduto alle attività di Polizia Giudiziaria anche in Campania, Lazio ed Emilia Romagna. Sono stati impiegati circa 150 agenti tra personale della Questura di Potenza, dei Reparti Prevenzione Crimine Basilicata, Puglia, Campania e Calabria ed operatori specializzati della Polizia Scientifica Gabinetto Interregionale Puglia-Basilicata. 17 sono state le ordinanze cautelari personali, 2 i provvedimenti di sequestro preventivo delle quote e del complesso aziendale di 2 società, una delle quali gestisce il bar all’interno del Palazzo di Giustizia del capoluogo lucano, un’assegnazione effettuata, come per legge, dall’Ente comunale con procedura a cui l’Autorità Giudiziaria è, comunque, completamente estranea. Inoltre, con l’ausilio di unità cinofile sono state effettuate varie perquisizioni. R.S., R.V., R.D., M.A., Q.A., R.M., C.G., P.G., L.G. e S.S. Sono queste le persone nei cui confronti è stata disposta l’applicazione delle misure della custodia cautelare in carcere. Agli arresti domiciliari sono finiti N.B., D.R., D.G e R.G. All’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria, T.M.A.,T.M.M. e R.V. È stato anche disposto il sequestro preventivo delle quote e del complesso aziendale delle due società “Bar del Tribunale Srl” e “Gioca e Vinci Srls“. Il provvedimento, come informato in un comunicato stampa, è stato adottato dopo un’articolata e complessa attività d’indagine che ha permesso di fare luce sull’esistenza e sul forte radicamento nel territorio del clan mafioso dei “Riviezzi” di Pignola operativo su tutta la provincia di Potenza, nel settore degli stupefacenti anche all’estero, grazie ad alleanze e sinergie con altre organizzazioni mafiose, tra cui il clan “Cassotta“. L’accurato lavoro svolto dalla Procura Distrettuale, con il costante ed importante supporto della Sezione Criminalità Organizzata della locale Squadra Mobile, si è sviluppato nel corso di due anni durante il quale il copioso materiale investigativo acquisito, composto, tra l’altro, da intercettazioni, dichiarazioni di testimoni e collaboratori di giustizia, sopralluoghi, acquisizioni documentali, riscontri, pedinamenti, è stato analizzato disvelando la piena operatività del sodalizio pignolese e la sua compenetrazione nel tessuto istituzionale ed imprenditoriale del potentino. Infatti, il clan è stato in grado di condizionare alcuni settori della Pubblica Amministrazione locale, di governare il sistema degli appalti boschivi ed infiltrarsi, sin dal 2017, nella gestione del bar-caffetteria del Palazzo di Giustizia, dando un’eclatante dimostrazione della propria forza verso l’esterno ed allo stesso tempo garantendosi un’osservatorio privilegiato all’interno di un palazzo nevralgico nel sistema della legalità. Le indagini hanno dimostrato come le società che si sono succedute nella gestione del servizio di bar-caffetteria nel Palazzo di Giustizia di Potenza, sebbene intestate a semplici prestanomi, avvicendatisi fino allo scorso mese di novembre, secondo un turn over utile a schermare efficacemente l’interposizione, siano state fino ad oggi gestite, di fatto, da persone appartenenti al sodalizio. Tutti i dettagli sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta alle ore 11.00 presso la Procura della Repubblica, nell’Aula Coviello, al secondo piano del Palazzo di Giustizia. Tra i presenti, il Procuratore Capo Francesco Curcio, il Comandante del “GICO” della Guardia di Finanza, Colonnello Marco Tannoia, il Capo della Squadra Mobile, dott. Donato Marano, il Vice Capo della Squadra Mobile, dott. Antonio Mennuti e il pm, dott. Gerardo Salvia. In Puglia, a San Giorgio Jonico, in provincia di Taranto, si è chiuso in pochi giorni il cerchio sul ferimento di un 51enne del posto, avvenuto la sera dello scorso 22 aprile. Gli investigatori della Squadra Mobile, guidati dal dott. Fulvio Manco, appresa la notizia del ferimento, hanno avviato immediate indagini che si sono indirizzate, sin da subito, nell’ambito familiare. È stato accertato il ferito, nella tarda serata di giovedì scorso, aveva avuto una violenta lite con lo zio materno, un 67enne, per vecchi rancori familiari. Durante la colluttazione lo zio aveva esploso un colpo d’arma da fuoco con una pistola detenuta illegalmente, ferendo la vittima all’addome.
Accertati i fatti, l’autore, messo alle strette, si è presentato negli Uffici della Questura, ammettendo le sue colpe, consegnando la pistola una Beretta cal.7,65 detenuta illegalmente, utilizzata nel corso della lite. L’uomo, in stato di libertà, è stato denunciato per tentato omicidio, detenzione e porto illegale d’arma da fuoco e spari in luogo pubblico.
SALUTE In Italia, nelle ultime 24 ore, sono 10.404 i nuovi casi e 373 i morti per “Coronavirus“. Nel Lazio sono 939 i positivi e 34 le vittime. In Campania 1.654 le infezioni e 37 i decessi. In Basilicata 94 le positività e 4 i deceduti. In Puglia 1.056 i nuovi contagiati e 36 i morti. “Il Comune ha dato la disponibilità della palestra di via Roma per creare un secondo punto vaccinale e metteremo a disposizione il Centro Sociale di Malvaccaro per consentire ai medici di base, che non vogliano farlo nel proprio studio, di poter eseguire le vaccinazioni”. A renderlo noto è il sindaco di Potenza, Mario Guarente che è anche tornato a sollecitare “la vaccinazione di tutte le categorie di persone che hanno contatti continui con il pubblico, a cominciare dal personale dei supermercati e di tutte le attività commerciali, i dipendenti Acta, quelli del trasporto pubblico e degli asili nido, tutti sul campo dal primo giorno di pandemia, garantendo servizi essenziali”.
VIABILITÀ Per l’esecuzione di un intervento urgente di ripristino della sede stradale lungo la “Strada Statale 658 Potenza-Melfi”, a partire da oggi e fino alle ore 11.00 di domattina, si rende necessaria l’interdizione al transito, in entrambe le direzioni, tra gli svincoli di Lagopesole, al km. 21,730 e Filiano, al km. 25,200. La circolazione, come informato da ANAS, potrà utilizzare percorsi alternativi segnalati in loco ed individuati lungo l’ex SS93.
METEO Per la giornata di domani, in gran parte dell’Italia, tempo soleggiato, salvo locali annuvolamenti pomeridiani su Molise e Appennino. Temperature in ulteriore lieve aumento, massime comprese tra i 21 e 26 gradi.
Rocco Becce
Direttore Editoriale