Durante un’operazione denominata “Cars & Drugs”, in Puglia, la Polizia di Stato di Taranto, ha sgominato un ingente traffico di droga legato ad un’importante piazza di spaccio del comune di Sava.
Era diventata, nel tempo, un punto di riferimento per tutti i tossicodipendenti della zona, dei comuni limitrofi e del capoluogo jonico.
I poliziotti della Squadra Mobile, guidata dal dott. Fulvio Manco, con l’ausilio di equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine di Lecce e del Reparto Cinofili di Bari, hanno dato esecuzione ad una misura di custodia cautelare a carico di 6 persone.
Tra loro, un 26enne, una 48enne ed un 38enne in carcere e tre agli arresti domiciliari, i quali dovranno rispondere, in concorso di detenzione ai fini di spaccio di cocaina, eroina, hashish e droga sintetica in pillole.
Destinatario di un’altra misura cautelare, emessa dal GIP, su proposta della Procura dei Minorenni di Taranto, anche l’altro figlio della donna e fratello del 26enne, all’epoca dei fatti minore, per il quale è stato disposto il collocamento in comunità.
Le indagini sono partite nel giugno del 2020, partendo dai movimenti di un abituale e noto assuntore di cocaina che, dal capoluogo jonico, insieme ad altri conoscenti, con assidua frequenza, si spostavano nel comune pugliese per acquistare la sostanza stupefacente e consumarla rapidamente in zona.
Le numerose sortite verso quel territorio ed, in particolare, verso una villetta della zona che l’assuntore effettuava più volte al giorno hanno convinto gli investigatori a ritenere che proprio quella fosse la base di un ingente traffico di droga.
I numerosi servizi di perlustrazione, resi estremamente difficili dalla presenza, nelle vie limitrofe, di vedette pronte ad avvisare l’eventuale presenza delle forze dell’ordine, hanno testimoniato i numerosissimi momenti di spaccio a qualsiasi ora del giorno e della notte.
La fitta rete di contatti telefonici tra gli indagati e gli acquirenti forniva chiarezza sul modus operandi della cessione.
Gli assuntori, giunti in macchina, dopo aver ordinato alla persona che si avvicinava nei pressi del cancello della villetta, venivano serviti, consentendo di contestualizzare anche il tenore delle conversazioni, spesso avvenute in maniera criptica.
Proprio dalle conversazioni era emerso la chiara volontà degli interlocutori di parlare il meno possibile, spesso facendo ricorso a formule ellittiche, ovvero adoperando espressioni simboliche come macchina, frigorifero o passaggio.
Attraverso, quindi, l’attività svolta per lunghi mesi di indagine, i poliziotti hanno accertato che il destinatario della misura in carcere e residente in quel posto, mantenesse, attraverso il telefono, i rapporti con gli assuntori di droga, in sua assenza, la madre.
A seguito dei numerosi servizi di appostamento e di riscontro, il 10 luglio del 2020, il personale della Polizia di Stato, nel corso di un’irruzione nella villetta, sorprese il giovane mentre confezionava la sostanza.
In quell’occasione, la perquisizione portò al sequestro di quasi 50 gr. di cocaina, circa 50 gr. di hashish, la somma contante dei 2mila euro, in banconote di vario taglio, e di un bilancino di precisione.
Fu rinvenuta anche una pistola a salve, cal. 8 mm., munita di caricatore ed una scatola con 40 colpi.
Come informato in redazione, partecipavano al traffico di droga anche altre persone estranee alla cerchia familiare attraverso il contributo nell’approvvigionamento della droga.
Donatina Lacerenza
Collaboratore