La DIA (Direzione Investigativa Antimafia), su disposizione del Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, ha eseguito un decreto di sequestro di beni nei confronti di un imprenditore originario di Cittanova (RC).
L’uomo, nel luglio del 2016, era stato arrestato nell’ambito della operazione antimafia denominata “Alchemia“, in esito alle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) gravemente indiziato del reato di associazione di tipo mafioso, quale partecipe della cosca “Raso–Gullace–Albanese“.
Nonostante il Tribunale di Palmi (RC) in data 18 luglio 2020 abbia, poi, assolto l’imputato per non aver commesso il fatto, il Tribunale di Reggio Calabria, su proposta della Procura reggina, a seguito delle approfondite indagini patrimoniali della DIA, ha, comunque, emesso il provvedimento di sequestro.
Infatti, la persona è stata ritenuta pericolosa, in quanto indiziata di appartenere all’associazione mafiosa di Cittanova, ed in particolare all’articolazione operante in territorio ligure, dove da tempo la cosca risulta radicata e mantiene uno stretto collegamento con la sede di origine.
Il sequestro ha interessato l’intero capitale sociale e patrimonio aziendale di 4 società, operanti nel settore edile ed immobiliare, 21 fabbricati e 13 terreni, situati a Genova e provincia, Cittanova (RC), Bardi (PR) e Bardineto (SV), oltre a conti correnti e posizioni finanziarie per un valore stimato di circa 2 milioni di euro.
L’operazione di oggi è il risultato che rientra nel quadro delle attività operative finalizzate all’aggressione delle illecite ricchezze acquisite e riconducibili, direttamente o indirettamente, a contesti delinquenziali, per tutelare la parte sana dell’economia nazionale.
Redazione