È stato definito un supermarket delle sostanze stupefacenti, ciò scoperto dai Carabinieri della Compagnia di Lagonegro, al comando del Capitano Salvatore Basilicata.
L’operazione antidroga, eseguita dai militari appartenenti al Comando Provinciale CC di Potenza, guidato dal Colonnello Nicola Albanese, ha coinvolto quattro persone, ora indagate, per concorso in detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
Ad eseguire i fermi, come informato in redazione, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lagonegro.
I militari, coadiuvati dai colleghi delle Stazioni Carabinieri di Rivello e Lagonegro e dal personale del Nucleo Cinofili dei Carabinieri di Tito, hanno dato esecuzione a quattro ordinanze di misure cautelari personali emesse dal GIP del locale Tribunale.
Queste sono le persone coinvolte: 1) A.F., 47enne del posto, ora in carcere; 2) S.K., una 43enne del posto, finita agli arresti domiciliari; 3) C.M., 50enne di Nola (NA), sottoposto all’obbligo di dimora nel comune di residenza; 4) M.A., 19enne del posto, ora all’obbligo di dimora nel comune di residenza e di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
I provvedimenti sono scaturiti da un’articolata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Lagonegro e condotta dal personale del Nucleo Operativo della Compagnia di Lagonegro che, ha consentito di sequestrare complessivamente circa 600 gr. di sostanza stupefacente, di tipo cocaina, hashish e marijuana.
Inoltre, è stata smascherata una rete di spaccio condotta in concorso dagli indagati, nel centro cittadino lucano.
Le quattro persone coinvolte, avevano realizzato in pianta stabile, all’interno di un’abitazione, un vero e proprio supermercato della droga dove periodicamente varie persone si recavano per approvvigionarsi.
Gli acquirenti si recavano, quotidianamente, presso l’abitazione del pusher, sia con autovetture che a piedi, e, cercando di farsi notare il meno possibile, si introducevano nell’androne del plesso abitativo restandovi soltanto per pochi minuti, giusto il tempo necessario per compiere l’acquisto per, poi, dileguarsi velocemente. Insomma, quasi una “toccata e fuga”.
La scaltrezza, era parte integrante delle condotte dei presunti pusher, già conosciuti negli ambienti investigativi, che tendevano a variare di continuo il proprio modus operandi, proprio per evitare i controlli da parte delle forze dell’ordine.
Rocco Becce
Direttore Editoriale