Nei giorni scorsi, in Basilicata, a Tramutola, in provincia di Potenza, si è tenuta una cerimonia commemorativa per ricordare il tragico attentato di Kabul, in Afghanistan, che il 17 settembre del 2009 coinvolse due automezzi blindati “Lince” dell’Esercito Italiano in cui morirono sei paracadutisti della Brigata “Folgore”, tra i 26 e i 37 anni di età, tra cui il Capitano Antonio Fortunato, originario della città Lucana.
Il Comando Militare Esercito “Basilicata” insieme al Comune di Tramutola e all’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo, ha voluto ricordare le vittime con la celebrazione di una Santa Messa, a cui hanno preso parte numerose scolaresche, autorità politiche, militari e religiose, oltre ad una rappresentanza della Brigata “Folgore” giunta per l’occasione da Pisa.
Al termine della funzione religiosa, l’evento è proseguito nella piazza cittadina intitolata al Capitano Fortunato, insignito della Croce d’Onore alla Memoria e dopo la resa degli onori militari, a cura di un picchetto in armi del Comando Militare Esercito “Basilicata” e la deposizione di una Corona di Alloro al monumento ai Caduti in Afghanistan, si sono susseguiti gli interventi istituzionali delle diverse autorità presenti, tra queste, il sindaco della città, Francesco Carile, il Capo di Gabinetto della Prefettura di Potenza, la dott.ssa Francesca Giovanna Buccino e il Comandante del Comando Militare Esercito “Basilicata”, Colonnello Lucio Di Biasio che nel suo discorso ha riportato indietro la mente a quel tragico giorno, rivolgendosi in particolare ai genitori, al fratello e alla moglie del Capitano Fortunato, presenti alla cerimonia.
“Il mio pensiero va ai Caduti di ogni conflitto, in particolar modo a quelli di Kabul e alle loro famiglie che dignitosamente sopportano un dolore lacerante ed incolmabile” – ha detto il Comandante Di Biasio, ricordando anche i paracadutisti Roberto Valente, Giandomenico Pistonami, Matteo Mureddu, Massimiliano Randino e Davide Ricchiuto e ai Caduti nell’attentato di Nassiriya, tra cui il Sottotenente dei Carabinieri, Filippo Merlino, anch’egli figlio di questa Terra.
“La loro memoria è la storia di singoli militari che hanno seguito la propria vocazione ed il valore di Patria e di uomini, eroi del nostro presente, accomunati da una difficile missione di pace, in cui hanno sacrificato il bene supremo della vita, in nome della libertà e della democrazia – ha aggiunto Il Comandante Di Biasio, che, inoltre, ha ringraziato tutti gli intervenuti, oltre all’amministrazione comunale per la sensibilità mostrata, l’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo e le Associazioni Combattentistiche e dell’Arma che con la loro presenza, hanno conferito maggiore solennità all’evento.
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